E' con enorme piacere
che inauguro una nuova rubrica: Recensioni Musicali. L'intenzione è
quella di pubblicare con una certa regolarità recensioni di album/EP
e band emergenti o poco conosciute. Vedrò di dividere il carico con
i miei Kerosoci (ossia i membri dei Keronoise). Chiunque fosse interessato a ricevere una recensione spassionata per il proprio demo autoprodotto o per il proprio album può contattarmi su blogger oppure mandando una mail a machkey81(at)yahoo.it.
La prima band proposta
arriva da terra sicula e precisamente da Catania: ESEDRA.
La band nasce nel 2005, per mano di 3 musicisti molto
talentuosi, a giudicare da quello che ho in cuffia mentre scrivo, e
non più ragazzini, viste le esperienze individuali e di gruppo
vantate nella loro biografia (Modena City Ramblers,Yuri Camisasca,
Giulio Capiozzo, Dario Deidda, Kunsertu, James Taylor, Quartet Mike
Stern Band) Sono Marco Maria Pennisi – Batteria, Ezio Epaminonda –
Basso, Giovanni Giuffrida – Chitarre. La definizione del loro
genere che potete trovare sulla biografia del loro sito appare
azzeccata: spaziano infatti dal jazz al funky, dalla fusion al
flamenco, dall'etnico al progressivo. Come si può notare già dalla
scheda tecnica, il gruppo si propone come strumentale, risultando a
mio avviso una band da “sottofondo”. Le influenze sono però
tante. Pur non essendo un appassionato del genere progressive, ho
riscontrato al primo ascolto affinità con brani della PFM e Genesis,
con brani medio lunghi e strutturalmente complicati, lontani quindi
dalla forma canzone che sono solito ascoltare. Non mancano tuttavia
chitarre distorte, che a tratti mi ricordano i virtuosismi di Joe
Satriani e Steve Vai nel G3 Live in Concert. C'è posto anche per
intervalli funkeggianti per poi ritornare in abilità che coinvolgono
tutti e tre gli strumenti, creando spesso interessanti intrecci di
ritmiche e sonorità.
Leggendo poi la
biografia si scopre che gli Esedra nell'estate 2009 sono stati
impegnati nell'Eterogenea Tour in giro per la Sicilia, mentre a
febbraio 2010 si sono esibiti in Egitto per il Consolato Generale
d’Italia in Egitto presso il prestigioso Centro de Portugal Club di
Alessandria d’Egitto ed il Makan Egyptian Center for Culture &
Art del Cairo. Il 2010 li ha visti impegnati nell'Eterogenea e
nell'Architettura Orchestrale in decine di piazze e club siciliani.
Nel febbraio 2010 pubblicano il disco “Ultimo gradino”, album
prodotto e distribuito dalla etichetta milanese MAP (Musicisti
Associati Produzioni).
Sul loro sito internet
si trovano alcuni video di un loro interessante progetto, che mi ha
subito richiamato alla mente il termine “Multiartistico”.Gli
Esedra sono un gruppo strumentale e per rendere interessante lo
spettacolo musicale si avvalgono della partecipazione, nelle loro
esibizioni, di artisti quali pittori, giocolieri, ballerini che
coronano e rendono così completo lo spettacolo dove la musica,
certamente non facile all'ascolto del pubblico non di settore, viene
esaltata da esibizioni artistiche visive che catturano l'attenzione
dell'ascoltatore. Lo spettacolo, nato nel 2011 viene chiamato “Le
Macchine di Leonardo”, in omaggio al genio Leonardo Da Vinci, con
una scenografia costruita con meccanismi dell'inventore e completato
dalle performance degli artisti che rifiniscono la musica
funky-fusion-jazz degli ESEDRA.
Il 2012 inizia per gli
Esedra con gran successo, in occasione della vincita del prestigioso
European Jazz Contest di Capurso
con giuria presieduta da Filippo Bianchi, critico musicale e
presidente onorario Europe Jazz
Network.
Sicuramente un gruppo
che merita attenzione verso l'impegno dimostrato per costruire uno
spettacolo sicuramente “macchinoso” e tutt'altro che semplice,
che coinvolge diverse discipline e che permette di avvicinare
l'ascoltatore e lo spettatore a più discipline contemporaneamente.
Nessun commento:
Posta un commento