12 giu 2011

L'arte e l'artista


Non credo esista un'attività artistica fine a se stessa. L'attività artistica in una persona nasce per uno scopo ben preciso...divertire, intrattenere, far riflettere, pensare, sorridere, piangere...
Solitamente rimango più o meno affascinato difronte a qualsiasi tipo di arte che mi si presenta. Raramente lancio giudizi, ma questo non vuol dire che io solitamente non giudichi, giudico eccome! Ma non sono giudizi affrettati, dettati dalla sensazione primitiva che l'arte in questione ha suscitato in me. Perchè non esiste arte bella e arte brutta: c'è arte diversa e arte simile. L'arte simile viene definita plagio, l'arte diversa viene definita troppo fuori dal comune e spesso non compresa. Di contro se una cosa è palesemente uguale ad un'altra è un plagio e se una cosa fa palesemente schifo è una merda. Quale è il giusto confine delle cose?
Ho imparato una cosa: non ci sono cose giuste e cose sbagliate in senso assoluto, esistono solitamente cose diverse. Come diverse e soggettive sono le interpretazioni di un'opera d'arte, diverse sono le soluzioni, diverse sono le sensazioni soggettive. Mi diverte ricercare il significato che l'artista vuole lasciare, comprendere le sensazioni provate al momento della composizione o della nascita dell'opera, ma mi rendo conto che questo è praticamente impossibile.
Per l'artista tutto è chiaro, ma per chi osserva no. L'artista si stupisce se l'opera d'arte creata non si comprende in modo semplice e lineare, si compiace quando scopre che viene attribuito un significato diversamente bello.
L'artista per ogni capolavoro che crea, una nuova sensazione vuole trasmettere.