31 mar 2013

52molesweekproject: 11/52 - Insegnare


31 mar '13
Non devi mai avare la presunzione di insegnare a chi ti ha istruito.
Anche se credi di avere ragione, potresti scoprire di avere miseramente fallito.

24 mar 2013

52molesweekproject: 10/52 - Amicizia #2


17 mar '13
E' bello avere tanti amici, e scoprire che sono amici veri, sinceri, che sapranno aiutarci in caso di qualsiasi necessità.
E' bello pensare che comunque vada io, noi non saremo mai soli e che potremmo sempre contare su qualcuno.
Mi piace anche pensare che gli amici pensino lo stesso di me.
L'amicizia è veramente una cosa speciale e mi piace parlare e condividere esperienza che persone apparentemente estranee alle vicende lavorative e famigliari in genere,.
Penso che chiudersi in se stessi sia una cosa deleteria, sia a livello fisico che mentale.
Penso che mi piacerebbe sintetizzare questi pensieri in una qualsiasi forma d'arte, che sia scrittura, pittura o musica, per fare in modo che anche gente estranea comprenda la bellezza di questo pensiero.
L'amicizia è davvero una cosa speciale.
Penso inoltre che la vera amicizia deve essere naturale e non forzata, per cui finché ci sarà ne voglio godere appieno.
Grazie di questo fantastico pensiero.

22 mar 2013

Recensioni musicali: Moong - Tra Teatro e Progressive

Per avere un'opinione completa sui Moong ho chiesto il parere ad un mio collega musicista, il quale se ne è uscito con una frase piuttosto lapidaria: "I Moong hanno ascoltato il Teatro degli Orrori, gli sono piaciuti e hanno riproposto la stessa identica cosa". Devo dire che questa frase non mi trova del tutto d'accordo.
Sono tre i brani che mi permettono di valutare le capacità tecniche ed artistiche di questa band rock-noise-screamo e a tratti progressive. Mi collego alla pagina ufficiale sul sito di bandpage e faccio play sulla prima traccia, intitolata "Lo squarcio": parte un arpeggio di chitarra seguito da una voce armonizzata che mi ricorda il progressive italiano. Poi a sorpresa entrano batteria basso e una seconda chitarra in controtempo che valorizza le capacità tecniche della band, sottolineando ulteriormente la nota progressive sottolineata poco prima. Si arriva gradualmente al ritornello che non esplode come dovrebbe. Poco male, perchè in un attimo si è nuovamente nel vortice della strofa, seguita dal ritornello e pezzo variato, come nelle migliori tradizioni grunge ed infine un'esplosione di urla e strumenti incazzati, proprio come piace a me. Mi piace questa band.
Arriva poi il secondo pezzo, con il quale capisco l'affermazione del mio collega: lo stile "recitato" del Teatro degli orrori si riconosce e addirittura la "R" moscia sulla frase "Tutti se ne fRegano di tutto e di tutti" mi ricorda il difetto di pronuncia di Pierpaolo Capovilla. Ma similitudini a parte, i Moong suonano proprio bene, e resto addirittura sorpreso dalla bellezza delle registrazioni. Il pezzo continua e ancora una volta la voce armonizzata e un pò progressive viene fuori. La batteria suona come si deve, le chitarre raramente si sovrappongono e si disturbano e il basso tiene meravigliosamente tutto a galla.
Il terzo pezzo attacca con in riff di chitarra e esplode nel caos recitato e armonizzato che la caratterizza i Moong. Niente da dire, questi quatto meridionali e un comasco impiantati a Milano suonano come si deve e personalmente mi piacciono molto. I pezzi disponibili sulle varie pagine ufficiali sono troppo pochi e mi lasciano sicuramente con l'acquolina in bocca. Sarei molto curioso di vederli dal vivo per scoprire se quanto registrato è fedele ad un'eventuale esibizione live. Ma credo di avere pochi dubbi al riguardo.

www.facebook.com/moongband
www.soundcloud.com/moongband
www.myspace.com/moongband
http://moong.bandpage.com/

17 mar 2013

52molesweekproject: 9/52 - Odio le biro che non scrivono


16 mar '13
Con grande soddisfazione scopro che c'è molta gente che visita il mio blog, legge con fare interessato e non il mio molesweek project e si chiede il perchè di alcuni miei scritti, di alcuni pensieri.
Non ricordo dove ho già scritto qunto andrò a dire, ma volevo precisare che ciò che riporto nel moleskine è molto istintivo, dettato quindi dal momento e della emozioni e stati d'animo provati in un preciso istante.
E io odio le biro che non scrivono...

9 mar 2013

52molesweekproject: 8/52 - Ho ucciso Paranoia


03 mar '13
Venerdì' sera ero particolarmente giù di morale. Dovrei essere felice ed invece il lavoro e vari problemi mi buttano giù.
Sta di fatto che, quando è stato il momento di uscire, mi sono soffermato davanti al mobile porta CD pensando a quale CD portarmi in macchina per risollevarmi il morale.
Una frase mi è balenata in testa:
"Ho preso paranoia la mia concubina cocciuta e l'ha accoppata giuro come di schianto"
Allora mi sono portato "L'Odio Migliore" in auto. Alto volume e cantavo a squarciagola.
E' stata una bella liberazione.

5 mar 2013

Recensioni Musicali: Le Moire-Grunge


Aspettavo da tempo di poter recensire un gruppo come Le Moire, per poi scoprire che è molto più difficile di quanto pensassi. Le Moire sono un trio post-grunge cantato in italiano, ossia per definizione molto simile a quello che io suono con i Keronoise. Perfetto! Ma dare un giudizio per i propri simili non sempre ci si riesce, perchè i confronti sono inevitabili.
Mi concentro e ascolto dal loro spazio soundcloud: le prime traccie che mi si presentano sono, presumo, i 4 pezzi tratti dal loro ultimo EP. I suoni sono abbastanza lo-fi, ma si capisce che la cosa è voluta in quanto si sentono chiaramente le sovraincisioni e gli abbellimenti, da cui desumo che il prodotto è pensato. Le mie orecchie fanno subito a pugni con una chitarra dura e cupa di "Plastic", con quel fraseggio in controtempo che cattura l'attenzione. Le Moire non usano mezzi termini, sono uno di quei gruppi che attaccano le chitarre e via, si suona di rabbia e possibilmente ad alti volumi. Le dinamiche sono ben bilanciate, allontanandosi anche dal classico Verse-Chorus-Verse, dogma della cultura Nirvaniana. "La porta nella valle della solitudine" presenta un bel pre-ritornello che non stravolge il pezzo e spezza la strofa senza rovinarla. Inizio blues per "Le macchie scure del mondo". Si passa poi ai lavori precedenti, dove la rabbia e i volumi  alti si sentono ancora di più. Anche la voce è maggiormente spinta al tono roco alla Cobain. Anche in questo caso le dinamiche si fanno sentire, come ad esempio in "Memory Lost" si viene portati da un fiume in piena alla calma del bacino per poi cadere lungo la cascata per il gran finale. Non può mancare il pezzo acustico con i vocalizzi alla Verdena in "Vuole che sia per me". E' comunque difficile trovare delle affinità con gruppi già conosciuti e questo è sintomo di originalità, pur suonando un genere già abbastanza saturo.
Per un gruppo che canta in italiano è inevitabile soffermarsi anche sui testi. Con Le Moire ci si deve un poco sforzare per cogliere le parole e risulta difficile comprendere l'argomento della canzone al primo ascolto: le liriche non risultano particolarmente dirette e difficilmente si finisce un brano con il ritornello o una frase in testa.
Nonostante tutto di gruppi come "Le Moire" non ce ne sono mai abbastanza. Sono uno di quei gruppi che non si arrendono alla facilità dell'elettronica, e vogliono sentire ancora gli amplificatori suonare, le batterie pestare e le chitarre ruggire. Le Moire nella loro biografia si definiscono "preparati e coesi, ma ognuno coi propri colori, rilasciano e scaricano le loro inquietudini, come un sasso lanciato nell’acqua che crea cerchi concentrici. Le Moire spaccano le sensazini: o li ami o li odi."
A parte i paroloni grossi, meritano attenzione.
www.soundcloud.com/lemoire
www.facebook.com/le3moire
www.youtube.com/le3moire

3 mar 2013

52molesweekproject: 7/52 - E io sto fermo


20 feb '13
(...omissis...)
Mi si accusa di fare delle canzoni troppo tristi, troppo malinconiche, ma è quando si sta male che si tira fuori il meglio, che i versi e le parole si mettono in fila quasi per magia.
Da tempo questo non mi succede più.
Analizziamo quindi.
La scrittura, le canzoni tristi in classico giro minore sono da sempre state la mia valvola di sfogo. Da tempo ho probabilmente chiuso questa valvola, vuoi per gli impegni quotidiani, vuoi per la non voglia, ma oramai di scrivere versi tristi non ne ho più voglia. Tutto mi sembra sempre uguale e i concetti girano sempre intorno ad un unico punto:
Io e lo star fermo.
(...omissis...)