Il confine è labile: l'allievo non deve avere la presunzione di aver superato il maestro. Se poi obbiettivamente riesce per doti e capacità, si chiama progresso. Forse la parola d'ordine è: umiltà.
Sono d'accordo. L'umiltà è il frutto della consapevolezza. E'l'accettazione dei propri limiti ma anche la comprensione delle proprie potenzialità. L'umiltà è saggezza e ciò implica anche la capacità di riconoscere i meriti di coloro che, insegnandoci, ci hanno concesso di raggiungere i nostri traguardi. Non è mai tutta farina del nostro sacco. Siamo elementi di un sistema complesso,consapevolmente o meno, le nostre decisioni e i nostri atteggiamenti sono il prodotto del nostro percorso di vita che inderogabilmente è un intricato miscuglio di relazioni con gli altri. Questo mi porta a pensare che tutti ci sono "maestri", buoni o cattivi, discutibili o da lodare...superbo e stolto è chi non è in grado di riconoscere il valore degli altri. Il superbo tende a lodarsi apertamente ma soprattutto a disprezzare gli altri. Scusa la digressione...ed ora "scado un poco di eleganza" ma la superbia "non la reggo proprio" ed è la causa di molti mali..non per niente è uno dei vizi capitali. Il buon allievo è dunque saggio e umile. Il pessimo allievo, che non ha capito nulla, è superbo. Il superbo è sciocco e bestemmiatore in quanto è convinto di essere superiore a chiunque ...e da qui mi riallaccio alla tua riflessione...chi suppone di essere il migliore è semplicemente cieco e stolto...è un illuso e può fallire miseramente..il suo vantaggio è l'essere tanto sciocco da non comprendere il fallimento.... il superbo è un Fariseo..si sente arrivato se percepisce l'approvazione degli altri e al contempo non tollera l'autorità e le gerarchie (e quindi i maestri) perchè non sopporta di sottomettersi alle scelte di altri (non ne capisce/accetta la qualità). Ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di riordinare i miei pensieri in merito... Per un errore in fase di pubblicazione non mi sono firmata nel mio commento precedente. Sono Laura.
Dunque...l'allievo non può' mai superare il maestro? Come si fa a progredire e migliorare?....mmmm...dubbi di pasquetta!
RispondiEliminaIl confine è labile: l'allievo non deve avere la presunzione di aver superato il maestro.
EliminaSe poi obbiettivamente riesce per doti e capacità, si chiama progresso. Forse la parola d'ordine è: umiltà.
Sono d'accordo. L'umiltà è il frutto della consapevolezza. E'l'accettazione dei propri limiti ma anche la comprensione delle proprie potenzialità.
RispondiEliminaL'umiltà è saggezza e ciò implica anche la capacità di riconoscere i meriti di coloro che, insegnandoci, ci hanno concesso di raggiungere i nostri traguardi. Non è mai tutta farina del nostro sacco. Siamo elementi di un sistema complesso,consapevolmente o meno, le nostre decisioni e i nostri atteggiamenti sono il prodotto del nostro percorso di vita che inderogabilmente è un intricato miscuglio di relazioni con gli altri. Questo mi porta a pensare che tutti ci sono "maestri", buoni o cattivi, discutibili o da lodare...superbo e stolto è chi non è in grado di riconoscere il valore degli altri. Il superbo tende a lodarsi apertamente ma soprattutto a disprezzare gli altri.
Scusa la digressione...ed ora "scado un poco di eleganza" ma la superbia "non la reggo proprio" ed è la causa di molti mali..non per niente è uno dei vizi capitali.
Il buon allievo è dunque saggio e umile. Il pessimo allievo, che non ha capito nulla, è superbo.
Il superbo è sciocco e bestemmiatore in quanto è convinto di essere superiore a chiunque ...e da qui mi riallaccio alla tua riflessione...chi suppone di essere il migliore è semplicemente cieco e stolto...è un illuso e può fallire miseramente..il suo vantaggio è l'essere tanto sciocco da non comprendere il fallimento.... il superbo è un Fariseo..si sente arrivato se percepisce l'approvazione degli altri e al contempo non tollera l'autorità e le gerarchie (e quindi i maestri) perchè non sopporta di sottomettersi alle scelte di altri (non ne capisce/accetta la qualità).
Ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di riordinare i miei pensieri in merito...
Per un errore in fase di pubblicazione non mi sono firmata nel mio commento precedente.
Sono Laura.